We are a Miracle

Se sapessi di essere un miracolo, vivresti la tua vita allo stesso modo??
Se sapessi che sei il frutto di centinaia, migliaia di miracoli che si intersecano, nel corso della storia, per farti arrivare fin qui, fino a dove sei ora, sopravvissuti agli egiziani, alle Crociate, all'Inquisizione spagnola, e ai nazisti, solo per nominare alcune tra le principali situazioni in cui volevano sterminarci, condurresti la tua vita in base alle stesse scelte che hai fatto finora??
Ebbene, tutti noi siamo un miracolo. 
Si, un miracolo, non certo il frutto del caso, della fortuna, della furbizia, ma una piccola pedina nel Grande Tabellone da Gioco che gestisce HaShem, che guida ogni nostro respiro, ogni nostro gesto, ogni nostro sbattere di ciglia. Lui ti ha fatto arrivare fin qui, e ogni giorno ti regala ottantaseimilaquattrocento secondi di vita. Se non per noi stessi, almeno per i nostri figli, per le generazioni future, vale davvero la pena di far prevalere le pressioni sociali, l'essere popolare, l'avere una bella casa, l'andare in vacanza, il vestire abiti firmati, al compiere la Volontà dell'Uno e Unico che ci guida, e ci tiene per mano giorno dopo giorno, a volte facendocene rendere conto, altre meno, e che, per il nostro bene, non aspetta altro che ritorniamo a Lui, aspettandoci pazientemente, a braccia aperte.
L'anno e appena iniziato, tutte le porte sono aperte, non dobbiamo fare altro che entrare.

Chag Sameach, Pitkàh Tovàh.


Ispirato dal video di Yaakov Sheweky "We are a miracle" https://youtu.be/cmyKFLQDHns  


[Mancate] strette di mano, il Presidente Rivlin e la Teshuvàh

Qualche giorno prima di Rosh HaShanàh, il Presidente  israeliano Rivlin insieme a una delegazione, si è recato in visita a Roma. Nell'agenda non sono mancate visite ufficiali a Leader di spicco del panorama italiano e incontri con la Comunità Ebraica. 
Fin qui tutto da copione, ripercorrendo a grandi linee i passi dei Presidenti israeliani che lo hanno preceduto. 
In questo scenario già visto però, è accaduto un evento, ignoto ai più, che invece è degno di essere sottolineato, in particolare in questi intensi giorni fra Rosh HaShanàh e Yom HaKippurim.
Fra i membri della delegazione che accompagnava il Presidente, c'era anche Rivka Ravitz, Capo di Gabinetto, trentanove anni, madre di undici figli, osservante, o, come si direbbe in altri ambienti, ultraortodossa. Si, avete letto bene, ma l'aspetto da sottolineare deve ancora essere rivelato.
Tra i meeting ufficiali non poteva mancare quello in Vaticano. Il protocollo prevede che quando si incontra il Papa, fra le altre convenienze gli si stringa la mano. Ebbene, Rivka non gli ha porto la mano. Mettiamo in evidenza che il tutto è avvenuto in un'atmosfera di rispetto e buone maniere, il pontefice era stato precedentemente avvisato che la donna, osservante della Halakhàh, ha il divieto di toccare un uomo che non sia suo marito [quando non è Niddàh] o un parente stretto quale il padre e i figli. Ed egli ha accettato la realtà dei fatti rispettandola.
Questo evento costituisce in sé un grande Kiddush HaShem - Santificazione del Nome di HaShem [ossia quando grazie al buon comportamento di un ebreo, viene ancora più riconosciuta la grandezza di HaShem e della sua Toràh agli occhi di qualcun altro], ma non solo.
Ci sono diversi punti che si possono imparare dall'accaduto:

- La Halakhàh va rispettata, sempre e in qualsiasi circostanza. Può essere difficile, si può apparentemente provare imbarazzo, ma se ci si comporta educatamente, si spiega la questione e si è fermamente convinti che osservarla è la cosa più corretta da fare, non solo non si verrà danneggiati ma si sarà ancora più stimati e rispettati.
- Se perfino il pontefice, che riveste un ruolo ufficiale non marginale, ha accettato e rispettato l'esigenza di una persona desiderosa di osservare le norme di HaQadosh Barukh Hù, tanto più possono farlo gli altri. Di nuovo, a condizione di spiegare la questione con educazione e rispetto.

Ci troviamo nel periodo che intercorre fra Rosh HaShanàh e Yom HaKippurim. HaShem in questi giorni decreta in Cielo il futuro di ognuno [che possiamo ricevere solo bene in modo manifesto Be"H]. E' importante mostrargli che vogliamo migliorare, che ci vogliamo avvicinare, allora, perchè non prendere spunto da questo episodio e rafforzarci nelle norme di Shemirat Neghiàh (il divieto in base alla Halakhàh stretta senza alcuna rigorosità di toccare membri dell'altro sesso ad eccezione del proprio coniuge quando la donna non è Niddàh e di altri parenti stretti come i figli e il padre)?

Questi giorni sono particolarmente adatti al rafforzamento, HaQadosh Barukh Hù ci è più vicino e instilla in noi la forza per ribellarci allo Yetzer HaRà che vorrebbe impedirci di compiere le Mitzvot. Dopotutto, se queste norme diventano risapute, non si proverà più neppure disagio a osservarle, meritandosi invece la stima e il rispetto degli altri, ma, soprattutto, di HaQadosh Barukh Hù.

Ghemar Chatimàh Tovàh!


N.B. E' presente in italiano una traduzione del libro "Il Tocco Magico" dell'autrice Ghila Manolson, in cui viene spiegato più approfonditamente cosa si nasconde dietro alle norme di Shemirat Neghiàh. Costo: 10 euro. Chi volesse sapere come reperirlo ci contatti su deroryqra@gmail.com.

Matrimonio separato: si o no?

בס"ד
Il tema è delicato, ma se con quanto scritto riusciremo ad aiutare in senso positivo anche solo una coppia che si avvia a intraprendere questa scelta, sarà più che valsa la pena di trattarlo.
Diverse volte abbiamo sentito di ragazzi che stavano per sposarsi e avrebbero voluto organizzare un matrimonio separato fra uomini e donne. A fermarli però c'era un piccolo/grande ostacolo: l'opposizione dei famigliari. 
In questo articolo tenteremo Be"H BS"D di spiegare quale sia il significato e il valore di un matrimonio separato, così che, a prescindere da quale sia la decisione finale, si sappia almeno a cosa si sta dicendo si e a cosa no.
Non c'è dubbio che una delle gioie più grandi per un genitore è quella di accompagnare il proprio figlio/a al giorno del matrimonio. Per arrivare a quel momento bisogna essersi impegnati parecchio: crescere il figlio, educarlo in base a solidi principi, mantenerlo, sostenerlo e tanto altro. E questo è solo a grandi linee. Sicuramente un genitore che si trova di fronte a un passo così fondamentale per la vita del figlio non vuole che il meglio per lui. Del resto, anche il figlio deve avere molta gratitudine nei confronti dei genitori che gli hanno dato la possibilità di arrivare a questa grande occasione, ci tiene quindi che la passino almeno piacevolmente. E fin qui credo che siamo tutti d'accordo.
Cosa fare però quando ciò che il genitore ritiene sia il meglio per il figlio, non viene interpretato come tale da quest'ultimo? E se il figlio desidera qualcosa che 'non trova esattamente grazia' agli occhi dei genitori?
Non pretendiamo di suggerire una soluzione a tutte le casistiche possibili, vogliamo però fornire alcuni elementi su cui riflettere che possono Be"H aiutare in un senso o nell'altro!

Un Ospite d'Onore. 

Quando Baruch H' una coppia di ebrei si unisce in matrimonio in base alle norme definite dalla Halachàh, hanno un merito non da poco: HaQadosh Baruch Hù è loro socio. Non è un modo di dire o una esagerazione, bisogna essere consci che è effettivamente così. Così come tutti i grandi meriti però, implica dei doveri, in questo caso per meritare di essere soci di HaQadosh Baruch Hù bisogna impegnarsi su un fronte: osservare la Halachàh. In base alla Halachàh stretta, senza alcuna rigorosità, c'è un divieto sia a partecipare a balli misti che anche solo a osservarli (atto che implica diverse trasgressioni tra cui quella di non 'girovagare dietro ai propri cuori e dietro ai propri occhi' che recitiamo almeno due volte al giorno nello Shemàh Israel).
Detto ciò, ben venga non comportarsi in modo da dispiacere chas vehsalom a parenti e amici, ma come la mettiamo con il dispiacere che chas veshalom si arreca ad HaQadosh Barukh Hù? Lui, che ci ha donato la vita e continua a farlo istante dopo istante, respiro dopo respiro, nonostante non sempre ci si comporti al meglio, non si deve avere 'Hakarat HaTov' ~ 'Riconoscenza' nei suoi confronti?! Pur non volendo rammaricare nessun essere umano vicino o lontano che sia, chi metterebbe in dubbio che tutti gli esseri umani non dovrebbero arrecare dispiacere ad HaShem? Organizzare un matrimonio in cui uomini e donne ballano assieme, arreca dispiacere ad HaShem, così come glie lo arreca il compimento di qualsiasi 'averàh. Non è Chas veShalom un 'dispetto' o una presa di posizione kiviachol (se così si può dire) da parte di HaShem, ma, così come esistono leggi fisico/gravitazionali, esistono anche leggi spirituali. Così come una persona mentalmente sana non si metterebbe a discutere di quanto sia ingiusto che se sul pianeta terra si lancia un oggetto in aria questo sarà spinto verso il basso dalla forza di gravità, non c'è molto da discutere su questa 'legge spirituale' in base a cui se sono presenti balli misti, non c'è Chas VeShalom la presenza di HaQadosh Baruckh Hù.
Non è facile da digerire, ma bisogna rendersi conto di un principio che si può evincere in base a quanto detto: organizzando un matrimonio in cui sia prevista una mescolanza fra uomini e donne si sta implicitamente dichiarano: "HaShem, ti vogliamo tanto bene, ci teniamo tanto a te, [almeno si spera, ma di solito è così] ma non abbastanza da metterTi kiviachol nella condizione di partecipare alla nostra Simchàh ~ Gioia. Tu, non puoi venire".

Alcuni potrebbero replicare: HaShem non è 'puntiglioso' Chas VeShalom e ci ha messo al mondo per vivere contenti e felici, non per farci comportare in base a 'severe restrizioni' in cui non ci ritroviamo. 
Passiamo quindi ai punti successivi.

La Gioia del matrimonio.   

Innanzitutto dicendo che HaShem non è 'puntiglioso' si ha un problema di base. E' scritto nella Ghemarà (Bava Kamma 50 sof amud alef) ; "Chiunque dica che HaQadosh Barukh Hù è vatran (lascia correre i peccati), la sua vita sarà lasciata correre". Ossia, chiunque dica che HaShem non è puntiglioso sui peccati dell'uomo, la sua vita sarà Chas VeShalom lasciata al caso. HaShem sicuramente non punisce subito e sicuramente non desidera altro che la nostra Teshuvàh, ma pensare semplicemente che lasci correre i peccati è un errore e un'offesa nei Suoi confronti.
Detto ciò, esaminiamo se un matrimonio separato sia effettivamente una 'severa restrizione', quali sono le sue caratteristiche e quali i suoi vantaggi.
Cominciamo con una domanda, banale, ma su cui è importante soffermarsi a ragionare.

Cosa si festeggia in un matrimonio?

In un matrimonio si festeggiano principalmente lo sposo e la sposa e, nel renderli felici, si compie una Mizvàh scritta esplicitamente nello Shulchan Aruch (Even Ha'Ezer, 65:1). Quando c'è una separazione fra uomini e donne si può compiere questa Mizvàh nel migliore dei modi. Vi chiedo, un ragazzo in cerca di moglie, se messo in una situazione in cui sono presenti altre decine di ragazze che ballano attorno agli sposi, si dedicherà a rendere felice lo sposo o sarà distratto da altro (oltre che compiere diverse 'averot ogni volta che guarda le ragazze ballare)? D'altra parte, una ragazza in cerca di marito, si dedicherà con tutta sé stessa a rendere felice la sposa o sarà interessata a essere guardata da qualche potenziale fidanzato? E' scritto nel Midrash [Pirqè DeRabbi Eliezer 16(:57)] "Chatan domè LaMelech" ~ "Uno sposo è simile a un Re", e come tale bisogna relazionarcisi: non può uscire da solo, deve indossare abiti di kavod per tutti i sette giorni seguenti il matrimonio, bisogna lodarlo e diverse altre questioni. Quindi, partecipando alla gioia di un matrimonio non si ha solo un'altra serata in cui spassarsela (per chi ha piacere di partecipare ai matrimoni), ma si sta dando onore allo sposo e alla sposa, al re e alla regina, con la propria presenza e con il proprio comportamento che dovrebbe essere consono all'occasione. Ben venga aiutare ragazzi e ragazze a sposarsi, ma non è questa l'occasione, quando si partecipa a un matrimonio bisogna concentrarsi principalmente sul rendere felice gli sposi e sicuramente non va fatto a scapito di 'averot.
Oggigiorno la tendenza è sempre più quella di voler stupire gli ospiti: hanno già portato cammelli, invitato cantanti famosi dall'estero, sostituito le pietre con il prato, organizzato addobbi mozzafiato... ma fermiamoci un attimo a riflettere: quei matrimoni, erano veramente più felici grazie a questi 'colpi di scena'? Questo fenomeno si è creato principalmente a causa di un motivo: il togliere l'attenzione dagli sposi. Ogni tanto fanno quasi pena, non sapendo più cosa inventarsi per lasciare un'impressione positiva sugli invitati. Quindi, anziché essere gli invitati a sforzarsi di dare il dovuto onore e la dovuta attenzione alla coppia, sono i neoconiugi a doversi ingegnare su come lasciare quel senso di stupore. Tutto ciò ha un prezzo molto salato: la gioia del matrimonio. C'è una ricerca di nuovo, originale, lussuoso, quando invece la ricerca più che verso l'esterno andrebbe spostata all'interno: la nuova coppia, questi due ragazzi singoli che con l'aiuto di HaShem vanno a unirsi per formare una famiglia. Organizzando un matrimonio separato si ottiene anche questo, far ritornare i riflettori sullo sposo e la sposa.
Questo non significa che un matrimonio separato non possa essere lussuoso o avere 'colpi di scena', ma non è su quello che è basata la gioia.
Vorrei raccontare di uno dei matrimoni più belli che abbia mai visto. Mi ero trasferita in Israele relativamente da poco e si sposava una mia compagna di studi israeliana. Una ragazza d'oro: gentile, ospitale, tzenuàh, simpatica. Era uno dei primi matrimoni separati a cui partecipavo ed ero molto curiosa di vedere cosa succedesse. La 'location' era l'esterno di quella che credo fosse stata una Yeshivàh. L'abito della sposa era affittato, l'addobbo quasi inesistente. Ma vi posso assicurare che difficilmente ho partecipato a un matrimonio più felice. Il momento della Chuppàh emanava una kedushàh incredibile, gli sposi pregavano per la riuscita del matrimonio e poi tutti assieme per la ricostruzione di Yerushalaim. Le ragazze ballavano attorno alla sposa, felici di condividere quel giorno importante. Io, ragazza di Roma che avevo già partecipato a diversi matrimoni 'di un certo stile' avevo la sensazione di essere in quel momento al mio primo matrimonio. E forse per alcuni versi era effettivamente così!
Organizzare un matrimonio separato non garantisce la riuscita della festa, ma due elementi da non sottovalutare può garantirli:
- evitare di compiere diverse 'averot moltiplicate per il numero di invitati, moltiplicate a loro volta per il numero di occasioni in cui gli uomini guardano le donne o queste ultime ballano pur sapendo di essere guardate
- restituire almeno parzialmente il centro dell'attenzione sul Re e la Regina della serata: gli sposi.

Quando ci si trova di fronte a una scelta importante, e decidere se organizzare un matrimonio separato o meno lo è, conviene schiarirsi le idee e compilare una lista di pro e di contro. Vediamo quindi alcuni punti principali.

MATRIMONIO SEPARATO: 

PRO
- rendere contento HaQadosh Barukh Hù
- permettere alla Shekhinàh di essere presente al proprio matrimonio
- evitare di compiere 'averot
- evitare di far 'inciampare' gli invitati in 'averot
- ottenere un enorme Kiddush HaShem
- meritare la Berachàh che HaShem manderà come conseguenza del Kiddush HaShem compiuto
- gli sposi ricevono maggiori attenzioni
- è possibile permettere agli invitati di compiere la Mizvàh di rendere felici lo sposo  e la sposa

CONTRO

- qualche parente potrebbe lamentarsi (ma è forse meglio rischiare che kiviachol si lamenti HaShem?)
- Qualcuno potrebbe divertirsi di meno (ma il suo divertimento è basato su 'averot, chi dice che gli sposi [o le loro famiglie] debbano prendersene la responsabilità?) 

MATRIMONIO CON BALLI MISTI ח"ו:

PRO

- i parenti che si sarebbero lamentati in caso di matrimonio separato non si lamenterebbero (almeno       su questo fronte, chi dice che non si lamenterebbero su altro, e soprattutto, perchè la loro opinione       dovrebbe essere più importante di quella di HaQadosh Barukh Hù che vieta i balli misti?)
- Chi è abituato ח"ו a partecipare a balli misti avrebbe il divertimento che cerca, rendendo responsabili anche gli sposi delle loro 'averot.

CONTRO

- rendere scontento HaQadosh Barukh Hù
- compiere numerose 'averot
- non si permette alla Shekhinàh di partecipare al proprio matrimonio
- dare inciampo agli invitati facendogli compiere 'averot
- non meritare la Berachàh che deriva dall'avere un matrimonio come si deve dal punto di vista halachico
- non permetter agli invitati di compiere la mizvàh di rendere felici lo sposo e la sposa
- decentrare l'attenzione dallo sposo e la sposa, ottenendo un'alternativa di un'altra serata in discoteca piuttosto che lehavdil la kedushàh derivata dall'unione in matrimonio di due anime ebraiche

Essere tra i primi a intraprendere una pratica purtroppo non sempre comune e accettata richiede coraggio, intraprendenza e una buona dose di Irat Shamaim. C'è però un vantaggio: HaShem valuterà lo sforzo compiuto in modo esponenzialmente superiore. Le mode vanno, vengono, cambiano, si ripropongono. Ciò che ci prescrive HaShem no. Come al solito per il nostro bene, come al solito consapevole che siamo in grado di comportarci in base a quanto ci viene detto.

Be"H, di meritare tutti di compiere le scelte migliori... e Mazal Tov :-)!





p.s. per facilitare la lettura riportiamo solo qui in basso le fonti del divieto di balli misti fra uomini e donne: vedi Beur Halakhàh 393:3 להקל בכל, vedi lungamente Rav Castelnuovo ז"ל nel suo Misgheret HaShulchan sul Siman 192, riportato anche nello Sedè çhemed all'inizio delle halakhot di çhattan e Kallàh, così riporta anche il Pachad Izchaq (ריקוד) deducendolo dal Rambam ז"ל e dallo Shulchan 'arukh, vedi inoltre Yabbi'a Omer 4 Even Ha'ezer 3, Yechavèh Da'at 4:46, Chazon 'Ovadiàh Yom Tov pag. 258, Torat HaMo'adim 5:3 e ivi in nota una Teshuvàh ulteriore

Tzeniut: perchè?

Numerose volte ho sentito questa domanda. Alcune se la chiedono con sdegno, altre con curiosità, ammirazione e perfino compassione. Non c'è dubbio che vivendo in un'epoca in cui il ruolo della donna viene completamente stravolto, ogni tanto calpestato o incompreso, il quesito sia legittimo e anzi, ben venga porsi domande. Il problema è dove si vanno a cercare le risposte, se si vanno a cercare.
Come da titolo mi sto riferendo al fatto che in base alla Halakhàh (di nuovo, senza chumrot - rigorosità) una donna ebrea è tenuta ad adottare un certo tipo di abbigliamento che comprende l'indossare gonne, maniche e scollature (o meglio accollature) di una determinata lunghezza. Per chi non è abituato a vivere in ambienti in cui questo stile è la norma comune, e sarebbe strano comportarsi altrimenti, il senso di estraneità sorge spesso spontaneo. In questo articolo cercheremo Be"H di fare luce su parte di ciò che si nasconde dietro le Halakhot che regolano la Tzeniut femminile in ambito di abbigliamento.
Per prima cosa vorrei premettere che come tutte le Mizvot, compiamo anche questa principalmente perché così HaShem ci ha detto di comportarci. Nonostante ciò, in quanto esseri umani abbiamo la necessità di comprendere meglio almeno parte delle motivazioni, così da riuscire inoltre a legarci più approfonditamente alla Mizvàh ed eseguirla con maggiore fervore e contentezza.
Passiamo al sodo.
Ciò che spesso ci si chiede può essere riassunto nei seguenti 'sottoquesiti':
  • Perchè limitare la libertà femminile di vestirsi come meglio si crede?   
  • Perchè 'mutilare' la bellezza femminile impedendole di essere evidenziata o esaltata da determinati capi di abbigliamento?
  • La donna deve forse 'abbruttirsi' o 'umiliarsi' indossando abiti che le coprono la maggior parte del corpo?
  • Questo stile 'd'altri tempi' non potrebbe forse aggiornarsi al periodo in cui ci troviamo in cui determinati usi e costumi sono la norma largamente accettata?
Sono certa che le domande sono molto più numerose, se ce ne fossero di specifiche siete le benvenute a comunicarcele e faremo Be"H Belì Neder del nostro meglio per rispondere.
Cominciamo intanto con qualche risposta.
Ogni essere umano è composto da varie sfere, che possono essere ricondotte a due principali, quella fisica e quella spirituale. Il corpo è una sorta di 'casa dell'anima' che come tale va rispettato e curato, e la Toràh dedica diverse Mizvot alla questione. Il corpo non è però tutto, è solo in funzione di ciò che contiene, nel nostro caso appunto l'anima. Quando una donna si veste in base alla Halakhàh, sta comunicando un messaggio importantissimo prima a sé stessa e poi alle persone che la circondano. Il messaggio dichiara che lei non è solo un corpo, ma principalmente un'anima che proviene direttamente dai Luoghi più elevati dei Mondi Celesti, da sotto il Trono di HaQadosh Barukh Hù, che le concede questo dono prezioso da custodire e innalzare lungo il difficile cammino che ogni singolo individuo deve affrontare in Questo Mondo. Scoprendosi più di quanto in base alla Halakhàh sia corretto fare, non si sta esprimendo la propria libertà, non ci si sta godendo la vita, ma semplicemente si sta evidenziando come "'iqqar", come punto principale, il proprio corpo, puntando i riflettori su di esso. Riflettendoci è molto triste, perché anziché puntare su ciò che si è, si mostra solo come si appare, limitando sé stesse a un mucchio di carne, pelle e ossa, alla pari di quanto si giudicherebbe, scusate il paragone, una vacca dal macellaio.
Diciamoci la verità, quando ci si trova in presenza di una donna poco vestita, l'attenzione va principalmente su ciò che si vede, anziché focalizzarsi su quella che è la personalità, il carattere, i sentimenti di chi si ha davanti. Nel caso poi ci si fosse talmente abituati a vedere donne poco vestite da non riscontrare più nessun effetto, la situazione non è certo migliore. HaQadosh Barukh Hù ci ha creato in modo da avere delle reazioni di fronte a certe visioni, e nel fatto in sé non c'è qualcosa di male ed è anzi per il bene dell'uomo che sia così. Il problema nasce quando tutto ciò non viene espresso nel contesto adatto, in circostanze in cui questo requisito di cui HaShem ci ha dotato possa effettivamente farci bene.
Detto ciò, il volersi vestire in base alle norme halakhiche non significa certo non dover curare il proprio abbigliamento o la voglia femminile di avere un aspetto piacevole. L'ampia gamma di scelta in ambito moda lascia solo spazio alla fantasia e al proprio buon gusto. Oggi come mai ci si può 'vestire bene' a partire da cifre minime fino ad arrivare a quote vertiginose, tutto dipende appunto dal gusto e dal budget che si vuole investire.
Spesso si sente dire che 'le donne religiose' si vestono male. Può essere che alcune di esse non abbiano un 'senso fashion' così sviluppato, ma vi chiedo, perché le donne non osservanti si vestono tutte bene??
E' ovvio che no.
Il punto qui non è l'essere osservanti o meno, non è comportarsi in base alla Halakhàh o trasgredirla, ma una pura e semplice questione di buon gusto. Con una differenza: quando si vede per strada una persona non osservante, o perfino non ebrea, di cui non apprezziamo le scelte in ambito vestiario, non ci facciamo troppo caso, ce ne sono tante. Quando però si vede una donna osservante con la stessa caratteristica, rimane più impressa nella mente, perché si è meno abituati a vedere persone osservanti. Inoltre, in alcuni circoli possono 'andare di moda' stili considerati poco positivamente da altre classi di persone, ma nulla impone di sottostare a quegli stili, l'importante è rientrare nei canoni di quella che è la Volontà di HaQadosh Barukh Hù.
HaShem ha donato la Toràh al Popolo Ebraico prevedendo e tenendo conto di ciò che sarebbe accaduto in tutti i luoghi in tutte le generazioni. Egli ci ha creati, chi meglio di Lui conosce le nostre debolezze, i nostri desideri, così come i nostri punti forza? Tenendo conto di tutti questi fattori ci dona le Mizvot, fra cui quella di vestirsi in base alle norme della Tzeniut. Se HaShem ci comanda questa Mizvàh, va da sé che siamo in grado di osservarla. Se è difficile, possiamo stare certe che la ricompensa che riceveremo grazie ad essa sarà ancora più elevata.
Concludo con un esempio che ho sentito quasi dieci anni fa da Mrs. Miller, una Rabbanit che insegnava fra l'altro al Machon Gold.
Quando si vuole acquistare un diamante, si entra per prima cosa in un luogo chiuso. Il venditore ce lo mostra, prelevandolo da casseforti con numerosi codici e combinazioni. Più il diamante è prezioso e più è ben custodito, saranno moltiplicate le misure di sicurezza, le stanze da percorrere per arrivare ad esso. Avete mai visto una bancarella di diamanti per strada??
Lo stesso vale per una donna e per una ragazza ebrea. Ogni anima ebraica ha un valore incommensurabile, che può elevarsi a livelli superiori di quelli degli angeli. HaShem lo sa e ci dà le norme della Tzeniut, atte a preservarci, a custodirci, come fossimo i diamanti più preziosi. Come effettivamente siamo. Dobbiamo solo rendercene conto.

Rosh HaShanàh: apriamo uno spiraglio ad HaShem!

Rosh HaShanàh è ormai alle porte e nelle case ebraiche si sente già il fermento dei preparativi: chi ha già pensato al menù, chi a come posizionare gli invitati e non manca neppure chi già da qualche mese ha acquistato la carne dal macellaio nel timore di non trovare il pezzo che desiderava.
Signore, Kol HaKavod! Ben venga impegnarsi in questioni di Mizvàh e HaQadosh Barukh Hù sicuramente ricompenserà ognuna di voi per quanto le spetta.
Ma fermiamoci un attimo a riflettere: Rosh HaShanàh rappresenta un'occasione unica di rinnovo e di attaccamento al Creatore. In questo giorno solenne tutti gli elementi della Creazione vengono giudicati uno ad uno per ciò che riguarda le sorti dell'intero anno a venire.
Allora, come fare a prepararsi per questa circostanza? In che modo riuscire a ottenere Be"H delle sentenze positive per sé stesse, per i propri cari e per tutto il Popolo Ebraico?
I Chachamim ci rivelano un trucco: accettare su di sé il compimento di una Mizvàh aggiuntiva. Così facendo si dà prova ad HaShem di voler migliorare, di volersi avvicinare e come scrive l'Or HaChaim HaKadosh nel commento alla Parashàh di Shofetim (20:10)
"Im iftach kepitchò shel machat, HaQadosh Barukh Hù iftach lo kepitchò shel Ulam!"
"Se si apre uno spioncino della grandezza di una cruna dell'ago, HaQdosh Barukh Hù gli aprirà come l'apertura di una grande sala".
Ossia HaShem ci vuole vicini, siamo suoi figli e come ogni padre desidera proteggerci e farci del bene. In particolare nel periodo che ha inizio con Rosh Chodesh Elul, fino al termine dei Chagghim ogni piccolo gesto è valutato ancora di più e HaQadosh Barukh Hù è pronto ad accettarci a braccia aperte, non importa quanto ci si sia allontanati. Tutto ciò di cui ha bisogno kiviachol, se così si può dire, è che noi gli facciamo posto, gli apriamo uno spiraglio.
In questo articolo ci proponiamo allora di dare qualche spunto su alcune delle possibili Mizvot da accettare su di sé per l'anno a venire, ognuna a seconda della propria situazione, del proprio coraggio e della propria voglia di migliorare. Sottolineiamo che nella lista delle Mizvot che riporteremo non sono generalmente presenti "Chumrot" (rigorosità), che chi vuole accettare su di sé "tavò alav Berachàh", giunga su di lui benedizione, ma principalmente la norma stretta in base allo Shulchan Aruch e Poseqim.
Per facilitare la scelta abbiamo diviso la lista fra livello basic, medio e avanzo, a seconda di una stima personale e opinabile del tasso di difficoltà del compimento della Mizvàh. Comunque ciò che è presentato in tutte e tre le liste è obbligatorio in base allo Shulchan Aruch e Poseqim (tranne il punto 3 della lista basic, il punto 7, 11, 12, 13, 17, 18 della lista medio che sono dei "buoni consigli").



LIVELLO BASIC
  1. Accendere le Candele di Shabbat
  2. Astenersi dal cucinare durante Shabbat
  3. Passare almeno 30 minuti durante Shabbat di tempo "qualitativo" in cui si è completamente dedicati ai i propri figli
  4. Evitare di usare l'auto durante Shabbat
  5. Evitare di usare il computer e simili durante Shabbat
  6. Evitare di ascoltare la musica durante Shabbat
  7. Evitare di accendere la luce durante Shabbat
  8. Evitare di guardare la TV durante Shabbat
  9. Evitare di andare dal parrucchiere durante Shabbat anticipandolo al Venerdì prima di Shabbat così anche da onorarlo
  10. Recitare la Havdalàh dopo l'uscita di Shabbat [traslitterato qui]
  11. Separare le stoviglie fra carne e latte
  12. Astenersi dal bere vino non Kasher

LIVELLO MEDIO
  1. Recitare "Modàh anì" (versione femminile di "Modèh anì) quando ci si sveglia la mattina  [qui traslitterato]
  2. Lavarsi le mani da un kelì, utensile, tre volte in modo alternato quando ci si sveglia al mattino. [Si ripeterà poi la stessa cosa dopo essere usciti dal bagno, recitando dopo la Berakhàh di 'al Netillat Yadajim]
  3. Recitare almeno una 'amidàh al giorno [si trova traslitterata qui
  4. Recitare le Birkhot HaShakhar al mattino [traslitterate qui]
  5. Recitare la Berakhàh appropriata prima di mangiare un cibo
  6. Recitare la Berakhàh appropriata dopo che si è terminato di mangiare un cibo [traslitterate qui]
  7. Dire "Likhvod Shabbat Kodesh" (in onore del Sacro Shabbat) prima di preparare il cibo o la casa per Shabbat o durante la spesa per Shabbat
  8. Recitare la Berakhàh dopo aver espletato i bisogni corporali in bagno [traslitterata qui]
  9. Dire un Devar Toràh durante i pasti, in particolare durante Shabbat [E' possibile aiutarsi con la serie di libri 'Shulchan Shabbat']
  10. Effettuare la Tevillat Kelim, l'immersione delle stoviglie, per i materiali che lo necessitano (sicuramente vetro e metalli)
  11. Contare fino a dieci prima di arrabbiarsi
  12. Spronare il proprio marito/figlio/fratello/padre a fissare dei momenti di Studio della Toràh e aiutarlo a mantenerli
  13. Spronare il proprio marito/figlio/fratello/padre a pregare [possibilmente con Minjian] durante le Tefillot e aiutarlo a mantenerlo
  14. Usare il forno in modo adatto da non trasgredire divieti di carne e latte
  15. Dedicare degli abiti particolarmente belli rispetto a quelli che si posseggono e indossarli esclusivamente durante Shabbat e Chagghim
  16. Tenere gli abiti di Shabbat indosso fino ad almeno la Havdalàh 
  17. Recitare cinque Salmi al giorno
  18. Quando si svolgono i lavori di casa pensare di stare compiendo la Mizvàh di çhesed (bontà) con la propria famiglia
Per donne sposate:
  1. Effettuare il controllo dell'Efsek Tahoràh (controllo interno) al termine del ciclo (attendendo un minimo di quattro giorni dalla comparsa dello stesso) da due ore circa prima della Shekiàh (tramonto) fino alla Shekiàh, Effettuare poi almeno un controllo interno il primo dei sette giorni puliti e almeno un controllo interno l'ultimo dei sette giorni puliti prima di immergersi in un Mikvèh kasher la sera all'uscita delle stelle al termine degli Shivàh Nekiim (sette giorni puliti)
  2. Separare i letti fra moglie e marito nel periodo in cui la donna è Niddàh anche solo di un centimetro, o se non possibile, dormire su due materassi separati in modo che le coperte non si tocchino

LIVELLO AVANZATO
  1. Astenersi dal parlare Lashon HaRàh per almeno un'ora al giorno
  2. Adottare le norme di Zeniut nel vestiario (indossare gonne che coprano fino a sotto il ginocchio in qualsiasi situazione, maglie che coprano fino a sotto il gomito in qualsiasi occasione e che la scollatura copra fino alle ossa sporgenti sotto al collo per tutta la circonferenza)
  3. Astenersi dal toccarsi fra moglie e marito nel periodo in cui la donna è Niddàh
  4. Coprirsi il capo (per le donne sposate)
  5. Non partecipare a balli misti fra uomini e donne
Ovviamente per ognuna delle Mizvot qui riportate sarebbero necessarie ore ed ore di approfondimento per riuscire a coglierne almeno il senso e la profondità che si nascondono dietro di esse. Se però, comunque qualcuna avesse la sensazione di trovarsi di fronte a una serie di "restrizioni" chas veshalom, con cui pensa sia difficile convivere, concludo raccontando una storia.
Qualche anno fa è giunto in visita in Israele un console straniero nel periodo della Festa di Simchat Toràh. Gli hanno organizzato varie visite in cui gli hanno mostrato le bellezze e le particolarità di Eretz Israel. Fra i vari appuntamenti lo hanno fatto assistere alle "Hakafot Sheniot" i "Balli con i Sifrè Toràh" che si usano organizzare al termine della festa di Simchat Toràh. Il console, vedendo le persone che ballavano con i rotoli della Toràh, ha chiesto stupito di cosa si trattasse. Gli hanno risposto: "Questo è lo Statuto del Popolo Ebraico!"
"Lo statuto del Popolo Ebaico??"
Il console era sotto shock!
"Per quanto i miei connazionali possano essere patriottici, non potrei mai immaginarmeli a ballare con il codice della legge!"

Quel console ha colto un punto fondamentale: la nostra Sacra Toràh, le Nostre Sacre Mizvot non sono solo un elenco di norme, ma ognuna di esse rappresenta un Tesoro Prezioso attraverso cui HaQadosh Barukh Hù ci dà la possibilità di innalzarci, avvicinarci a Lui e farci guadagnare del bene per tutte la generazioni future in Questo Mondo e nel Mondo a Venire. Per questo "balliamo con la Toràh", esprimendo la nostra gioia per questa grande possibilità e responsabilità che HaShem nella Sua infinita Bontà ci concede.

Shanàh Tovàh uMevorechet!






Benvenute!

Con questo primo articolo, Deror Yqrà allarga Be"H i propri orizzonti rivolgendosi specificatamente al pubblico femminile.
Fin dai tempi del "Matan Toràh" - la Ricezione della Toràh, HaQadosh Baruch Hù ha comandato a Moshèh Rabbenu di dare la Toràh prima alle donne, e non solo: gli dice di parlare con un linguaggio che sia adatto ad esse e al loro modo di apprendere.
La donna è una delle colonne portanti su cui si fonda la casa ebraica e tutto il Popolo Ebraico, è con grande emozione che ci accingiamo quindi a dare vita a questo nuovo progetto.
In questo Blog troverete Be"H articoli di vario genere: educazione dei figli, cura della casa, Mizvot legate alle donne e tanto altro. Il tutto è in via sperimentale, chi volesse proporre idee, richieste e suggerimenti, giunga su di Lei/Lui benedizione. Siete invitati a spargere la voce e farci sentire cosa ne pensate.

Behatzlachàh Rabbàh, lo Staff di Deror Yqrà Donne.